Perché il Nome Concordia
Se non fosse che questa vicenda si è svolta nelle colline della Sardegna anziché nella bassa padana e che siamo negli anni settanta e non nell’immediato dopoguerra, questa parte della storia della nostra azienda potrebbe essere stata tratta da un romanzo di Don Camillo e Peppone.
Infatti la nascita della cooperativa e del nome La Concordia ha un po’ del romanzesco.
Agli inizi degli anni settanta gli allevatori di Pattada avevano intuito le potenzialità della produzione e della commercializzazione del formaggio pecorino. Per poter creare qualcosa di duraturo però era necessario unire le forze. Si formarono quindi due gruppi di allevatori uno spalleggiato dal partito di sinistra ed un altro appoggiato dal partito di centro.
Ognuno di questi due gruppi presentò alla Regione un progetto per la costruzione di un nuovo caseificio nelle vicinanze di Pattada, richiedendo naturalmente degli aiuti per poter realizzare l’opera.
Entrambe le parti spinsero fortemente per far sovvenzionare la propria iniziativa. Peccato però che le casse regionali non avessero abbastanza fondi per finanziare entrambi i progetti e quindi come spesso accade in politica venne richiesto un compromesso.
O ci si metteva d’accordo, facendo prevalere il bene dell’economia del paese e dell’intero territorio oppure nessuno dei due progetti sarebbe stato finanziato.
Come nei libri di Camillo e Peppone i rappresentanti dei due gruppi si incontrarono e non senza qualche divergenza decisero che era meglio mettersi d’accordo e far nascere un’attività di cui avrebbe beneficiato l’intero paese, piuttosto che far prevalere gli interessi delle singole parti.
Da questo storico compromesso, che precedeva di alcuni anni quello posto in essere a livello nazionale tra DC e PCI nacque quindi una cooperativa che rappresentava la maggioranza degli allevatori di Pattada e non solo. E poiché tutti erano d’accordo nonostante le diverse ideologie politiche, venne scelto il nome La Concordia.